La curcuma è una polvere gialla ottenuta dalla macinazione di alcune piante appartenenti alla famiglia delle Zingiberaceae e al Genere Curcuma.
La Specie di maggior interesse farmaceutico e fitoterapico è la Curcuma longa o Curcuma domestica.
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Curcuma, la polvere d’oro
La Curcuma longa ha foglie lunghe, ovali e lungamente picciolate, mentre i fiori sono raccolti in spighe bislunghe.
Distribuite in tutta l’Asia Meridionale, le Curcuma sono piante di tipo erbaceo, perenne e rizomatoso, oggi coltivate nella maggior parte delle regioni tropicali.
Per prosperare, le curcuma necessitano di una temperatura ambientale compresa tra i 20 ed i 30°C, oltre che di una notevole quantità di precipitazioni annuali. Le piante vengono raccolte annualmente e, normalmente, una parte dei rizomi si conserva per la coltivazione della stagione successiva.
UTILIZZO E CARATTERISTICHE SENSORIALI
Quando non è utilizzato fresco, il rizoma della curcuma viene bollito per circa 30-45 minuti, asciugato in forni caldi e ridotto in una polvere color giallo arancio.
Gli utilizzi principali di questa spezia sono: la cucina indiana, la cucina pakistana, i curry, le tinture generiche e come colorante alimentare.
Il principio attivo della curcuma è la curcumina, che ha un sapore piccante, leggermente amarognolo, distintamente terroso e un odore simile alla senape.
Ormai da millenni, nei Paesi di origine, la curcuma viene utilizzata nella maggior parte delle ricette; solo recentemente, ha riscontrato una notevole diffusione anche nelle nazioni occidentali, considerandone l’utilizzo nella formulazione del curry e di alcune salse.
Per la sua capacità colorante, la curcuma è conosciuta anche come “zafferano d’India”: infatti la curcumina viene spesso utilizzata come colorante alimentare naturale (E100).
L’aroma della curcuma, caldo e pungente, trova una certa somiglianza con quello dello zenzero.
UN RIMEDIO ANCESTRALE
In India, la curcuma è da sempre utilizzata come rimedio per i disturbi dello stomaco e del fegato, così come cura ad uso topico per guarire le ferite in merito alla sua presunta capacità antimicrobica.
Nel sistema “Siddha” (1900 aC), la curcuma rappresenta una medicina per varie malattie e condizioni cliniche, che interessano la pelle, i polmoni, l’apparato gastrointestinale, le ferite, le distorsioni ed i disturbi epatici.
Il succo fresco di curcuma è comunemente utilizzato per varie malattie della pelle, tra cui l’eczema, la varicella, l’herpes zoster, le reazioni allergiche e la scabbia.
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