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carezze caffè al ginseng cannella

Galeotto ful il ginseng

di Alessandra Sorrentino

E ad un certo punto mi volto e lui appare, sulla soglia della porta con in mano…. “Mamma svegliaaaaaa! E’ finito il mio unicorn latte, non è possibile!!”.
Accipicchia, ma che ora è?
“Mammaaaa”.
“Sì, Arianna, arrivo, sono sveglia!”

Ore 7:00. Non è suonata la sveglia… o forse l’ho spenta mentre stavo sognando…sob! Sono in ritardo e Arianna ulula letteralmente perché non trova il suo unicorn latte o meglio, come sempre, una volta finita la confezione di capsule, non va mai nella dispensa per vedere se ce n’è un’altra. Ahhh, l’adolescenza… a volte mi chiedo se a 14 anni facevo impazzire anche io mia mamma allo stesso modo.
“Arianna, guarda in dispensa, c’è un’altra confezione. Per favore prepara al volo anche il mio caffè al ginseng! Siamo in super ritardo!”.
E’ un periodo difficile per entrambe. Ci siamo da poco trasferite in una nuova casa dopo la separazione con mio marito, arrivata dopo un lungo periodo di crisi. Eravamo due coinquilini che vivevano sotto lo stesso tetto e non eravamo più felici. Arianna razionalmente ha compreso, ma il suo cuore ancora fa fatica ad accettarlo. E per di più nuova città, nuova scuola, nuovi amici… tutto da ricostruire. Ma la guardo, con i suoi capelli blu – perché questo è il suo periodo blu, un po’ come Picasso – e la sua energia inarrestabile e so che riusciremo a superare anche questo momento.
Ma sono già le 7.30!!
“Arianna sei pronta? Su su, che non voglio arrivi in ritardo a scuola”
“ Si, mamma, non brontolare, sono pronta. Tieni il tuo caffè”

 

Ah, sia lodato il caffè al ginseng… soprattutto nelle mattine in cui trovare l’energia per iniziare la giornata sembra utopia. Anche soltanto il suo profumo mi rimette in moto i neuroni! E sia lodato anche lo unicorn latte… riuscire a far fare colazione ad Arianna era diventata un’impresa degna delle fatiche di Ercole dopo aver scoperto la sua intolleranza al glutine. Poi, un giorno, nel nuovo bar in cui andiamo a fare colazione la domenica mattina – un nostro piccolo rituale del weekend da quando ci siamo trasferite – Fabrizio, il barista, vedendola imbronciata le ha detto “Ho la bevanda giusta che fa per te, blu come i tuoi capelli, la vuoi assaggiare?”. E da allora, Arianna ha ricominciato a fare colazione anche a casa, lontana dal glutine e felice con la sua bevanda blu all’alga spirulina, e grazie a Fabrizio che ogni tanto ci regala un paio di confezioni di capsule per fortuna compatibili con la mia macchina del caffè casalinga.
Fabrizio… una piacevole sorpresa nella mia vita.
Sono entrata casualmente nel suo bar che è vicino al mio ufficio, un pomeriggio in cui la pioggia veniva giù a secchiate e io, come al solito, ero senza ombrello. Mi ero trasferita da qualche settimana e ancora stavo cercando di orientarmi in città, di ritrovare quei punti di riferimento che poi, piano piano, ti fanno sentire a casa. Bagnata da testa a piedi, mi sono ritrovata al bancone del suo bar con in mano una tazza di una bevanda allo zenzero e limone. “Provala” mi ha detto Fabrizio, “L’ho scoperta anche io da poco tempo e ne sono diventato dipendente!”.
Il drink era buono davvero, tant’è che ogni giorno faccio un salto al bar per la pausa caffè e me la gusto tra le chiacchiere con Fabrizio con cui è nata una complicità e un feeling che non mi aspettavo. In poco tempo è diventato il mio barista di fiducia, ma anche un mio confidente. Ormai conosce tutto di me, sa persino che cosa prepararmi a seconda dell’umore che sa leggermi in faccia senza nemmeno che io parli: sa quando è il momento del ginseng con lo zucchero di cocco per ricaricarmi o quando ho bisogno di un macaccino antistress che mi coccola lo spirito perché le mie colleghe mi hanno fatto drizzare i capelli.

 

Ne bevo un goccio e tutte le mie titubanze svaniscono. Amore al primo sorso.
Viola mi scruta, io le sorrido.

In realtà, con lui c’è un feeling che va oltre, ma che è sempre rimasto platonico; forse perché non è il momento, forse perché abbiamo entrambi paura… ma anche Arianna si è affezionata, la domenica mattina, a volte, faccio fatica a portarla via dal bar!
“Questa mattina hai già la faccia da macaccino… cosa ti è successo?”
Ecco, come sempre Fabrizio non sbaglia mai.
“Pensieri…stasera Arianna va via per il weekend da suo padre e quando non c’è, a volte, i pensieri si aggrovigliano, inizio a ripensare agli ultimi tempi e mi intristisco”
“Tieni – e mi porge la tazza – oggi è offerto dalla casa purché tu mi faccia un sorriso”
E senza rendermene conto mi escono le parole dalla bocca “Se stasera non chiudi tardi e vuoi fare un salto da me, vorrei testare la mia nuova ricetta per il pollo alle mandorle”.
Lui mi guarda sorpreso… avevo sempre declinato qualsiasi suo invito. Non risponde, non è un buon segno. Imbarazzata, lo saluto torno a lavoro.
La giornata scorre pesante, torno a casa, saluto Arianna che sale in macchina con suo padre e mi dice con il sorriso “Si, non ti preoccupare mamma, farò la brava”.
Rientro in casa, guardo il pollo e lo metto in congelatore. Opterò per qualcosa di rapido e veloce. E mentre sto preparando un’insalata al volo suona il campanello: apro e Fabrizio appare, sulla soglia della porta, con un sorriso a 32 denti e in mano una confezione di capsule del mio caffè al ginseng preferito “E’ ancora valido l’invito per assaggiare il tuo pollo alle mandorle? Secondo me sta da dio con il caffè al ginseng!”.