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Schisandra

Schisandra: la pianta adattogena dalla Cina

Conosciuta da migliaia di anni in Cina come wu wei zi, la schisandra è una delle cinquanta piante superiori della farmacopea cinese. Il suo nome cinese significa “frutto dei cinque sapori” poiché buccia e polpa hanno sapore agrodolce, i semi sono piccanti e amari ma nell’insieme ha sapore salato.

Pianta rampicante dal frutto legnoso della famiglia delle Schisandraceae, cresce nei boschi e si sviluppa per circa 8 metri. È originaria del Nord della Cina, ma è presente anche nelle regioni confinanti di Russia e Corea.

Proprietà

Gran parte delle attività biologiche di questa pianta sarebbero riconducibili alla presenza, nei semi dei suoi frutti, di oltre 40 lignani, come la Schizandrina, la DeossiSchizandrina, la Gomosina e la Deossigomisina.
Ai suddetti si aggiungerebbero altri principi attivi presenti nell’olio essenziale, come il Borneolo, l’Alfa ed il beta-pinene, il Sesquicarene ed il Para-cimolo, oltre a varie molecole di interesse nutrizionale, come l’acido citrico e malico, la vitamina A, la vitamina C, la vitamina E, il stigmasterolo, alcuni alcaloidi e numerosi altri antiossidanti.

Benefici

Questo mix di sostanze apporterebbe quindi benefici effetti:

1) Metabolici ed epatici: la schisandra si sarebbe rivelata particolarmente utile sia nel prevenire eventuali danneggiamenti istologici degli epatociti, sia nel normalizzarne l’attività. Dagli innumerevoli dati presenti in letteratura, raccolti su pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive con potenziale epatotossico e su altri affetti da epatite, la schisandra si sarebbe rivelatia preziosa nel ridurre le concentrazioni ematiche di transaminasi, nell’aumentare l’attività epatica dell’enzima antiossidante glutatione, nel ridurre gli effetti deleteri di epatotossine e nel prevenire la degenerazione funzionale e biologica degli epatociti. Tali attività sarebbero da ricondurre principalmente ai lignani.

2) Antinfiammatori: osservati sia su modelli sperimentali che in trial clinici. La somministrazione di schisandra, anche per pochi giorni, si sarebbe rivelata efficace nel ridurre le concentrazioni ematiche di marcatori infiammatori come la proteina C reattiva, nell’inibire l’aggregazione piastrinica e nell’accelerare i tempi di guarigione in corso di affezioni infiammatorie cutanee.

3) Adattogeni: molto richiesti in ambito sportivo, perché efficaci nel migliorare ed aumentare la capacità di sforzo, la durata sostenibile dello sforzo, i tempi di reazione, le capacità di concentrazione e nel facilitare i tempi di recupero. Allo stesso tempo, l’importante attività immunomodulante risulterebbe preziosa nel sostenere la normale funzionalità del sistema immunitario, soprattutto in periodi di forte stress-psicofisico, riducendo così il rischio di overtraining, molto diffuso tra gli atleti.

4) Antiossidanti: preziosi nel proteggere le cellule dall’azione lesiva delle specie reattive dell’ossigeno. Tali attività, oltre ad un importante effetto protettivo cardiovascolare, sembrerebbero preziose in corso di patologie ossidative della retina, patologie su base autoimmune, patologie neurodegenerative e nell’invecchiamento cellulare. Per questo motivo la schisandra è oggi utilizzata con successo nell’healty aging ed in generale nella medicina antiaging.

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